Regime Forfettario: per molti ma non per tutti

Il regime forfettario è stato introdotto ormai alcuni anni fa (L.190/2014) con lo scopo di alleggerire i piccoli imprenditori e professionisti dagli oneri connessi agli adempimenti di natura tributaria connessi alla attività di impresa o professionale.

Allo stesso tempo il particolare metodo di calcolo delle imposte da versare dovrebbe garantire un significativo risparmio fiscale rispetto al regime ordinario di tassazione.

La positiva conseguenza è che oggi molti aspiranti piccoli imprenditori e professionisti sono maggiormente invogliati ad imboccare la strada del lavoro “in proprio” nella coscienza di poter evitare (almeno parzialmente) l’incubo della burocrazia e nella speranza di non dover fare i conti con un carico fiscale eccessivo rispetto ai reali volumi iniziali della propria attività.

Vediamo innanzitutto brevemente in cosa consiste il regime forfettario.

Il reddito imponibile è determinato applicando al totale dei ricavi dell’anno una percentuale forfettaria che va dal 40 al 86% degli stessi a seconda della tipologia di attività svolta. Nessun costo è deducibile.

Sul reddito così determinato si applica un'imposta sostitutiva (dell’IRPEF e dell’IRAP) pari al 15%. Per i primi 5 anni di attività l’imposta sostitutiva è ridotta al 5% se:

  • Il Contribuente non ha esercitato nei tre anni precedenti alcuna attività di impresa o professione

  • Se l’attività non consiste nella semplice prosecuzione di una precedente svolta come lavoratore dipendente

Il contribuente forfettario non subisce ritenuta d’acconto

Il Contribuente forfettario non emette fattura con IVA (e ovviamente non detrae l’IVA che paga). La fatturazione è comunque elettronica

PUO’ accedere al regime forfettario chi contemporaneamente:

  • consegue nell’anno ricavi NON superiori ad € 85.000

  • nella propria attività sostiene spese per redditi di lavoro dipendente in misura non superiore ad € 20.000. 

NON può avvalersi del regime forfettario:

  • Chi ha la residenza all’estero

  • Chi esercita in via prevalente attività immobiliare

  • Chi detiene partecipazioni in società personali

  • Chi detiene il controllo diretto o indiretto di s.r.l. che svolgono attività riconducibili a quelle svolte dall’imprenditore

  • Chi gode di altri regimi forfettari (es. agricoltura)

  • Chi svolge in via prevalente l’attività verso il proprio o precedente (due anni) datore di lavoro o soggetti a lui riconducibili

  • Chi ha percepito nell’anno precedente redditi di lavoro dipendente o assimilati superiori ad € 30.000, a meno che il rapporto di lavoro sia cessato.

Quando e come si esce dal regime forfettario:

  • Quando si supera € 20.000 annui di costi per lavoro dipendente

  • Quando si superano € 85.000 di ricavi in un anno

In questi casi si esce dal regime a partire dall’anno successivo

Se i ricavi superano in un anno € 100.000 si esce dal regime immediatamente: in questo caso tutto il reddito dell’anno sarà tassato in via ordinaria e l’IVA sarà dovuta a partire dal momento del superamento della soglia.

...è sempre la scelta migliore?

Il regime forfettario è il regime naturale per i piccoli imprenditori e professionisti. Significa che non è necessario effettuare alcuna opzione per accedere al regime.

Attenzione però: sarebbe quantomeno spiacevole dover constatare magari dopo qualche anno di forfettario che forse sarebbe stato meglio fare una scelta e optare di non accedere.

Mentre infatti niente può dirsi in merito all’aliquota dell’imposta sostitutiva del 15% (o addirittura del 5%), quando si inizia una attività è bene spendere un ragionamento in merito all’adeguatezza della percentuale di forfettizzazione prevista per la tipologia di attività che andiamo ad iniziare.

Vita vissuta:

Riceviamo recentemente allo Studio un aspirante Imprenditore che attualmente svolge un lavoro dipendente con reddito superiore ad € 30.000 annui.

Intende iniziare nuova attività di meccanico senza lasciare al momento il lavoro dipendente ma semplicemente riducendo l’orario di lavoro.

Appare affranto quando gli comunichiamo che la sua attività di lavoratore dipendente gli impedisce di fatto l’accesso al regime forfettario.

Lo invitiamo a parlarci dell’attività che svolgerà e condividiamo il fatto che i costi di impresa, specialmente per il primo periodo saranno di molto superiori rispetto al 32% di quelli che la norma del regime forfettario prevede.


Vediamo la simulazione per l’anno 2024:

Con una differenza di oltre € 4.500 a favore del regime ordinario!!

Il nostro è ora un meccanico consapevole che opera con serenità nel proprio lavoro e nella giungla tributaria e a quelli che gli parlano di vantaggi del regime forfettario dice con orgoglio: 

“PER MOLTI MA NON PER TUTTI. E comunque non per me!”

Stay tuned…

Alessandro Turini

Dottore Commercialista e Revisore Contabile

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